lunedì 20 aprile 2009

I Giovani nel Popolo della Libertà - Convegno Domenica 26 Aprile ore 17,30 - Paradiso della Zagara - RAMACCA (CT)


INTERVERRANNO:
GIORDANO SOTTOSANTI (Azione Giovani)
Salvatore Pittari (Azione Giovani)
Cesare Nicodemo (Azione Giovani)
Riccardo Limoli (Forza Italia Giovani)
Filippo Zampogna (Forza Italia Giovani)
Salvatore Sottosanti (Forza Italia Giovani)
Dario Troia (Decisamente Giovani)
Salvatore Sottosanti (Ares)
Davide Calanni (Laureato Scienze Politiche)

CONCLUSIONI:
Alessandro Commendatore (Rapp. Ersu PdL)
Giacomo Bellavia (Pres. Prov. AG)
On. Pippo Limoli (PdL)
On. Salvo Pogliese (PdL)


CALCIO. Meloni: "Balotelli dieci volte più italiano di chi lo insulta"

“I cori razzisti nei confronti di Mario Balotelli sono una vergogna ed una vigliaccata perché urlati da chi si nasconde facilmente dietro la massa innocente della maggior parte degli spettatori. E mi fa rabbia perché Balotelli è certamente dieci volte più italiano di coloro che l’hanno insultato". E’ quanto afferma il ministro della Gioventu’, Giorgia Meloni, in merito agli insulti razzisti contro il giovane calciatore dell’Inter.

“L’Italia è una scelta consapevole che si compie ogni giorno, - sottolinea Meloni - non dipende dal colore della pelle né dal posto in cui si è nati. Essere italiani è la condivisione di un patrimonio di valori e di un comune destino”.

“Per me è un grande onore – conclude il ministro - condividere la stessa patria con Mario Balotelli, con Andrew Howe e con tutti gli altri giovani italiani di colore, famosi o non famosi, che quotidianamente rendono onore a se stessi ed alla nazione di cui sono parte”.

Io personalmente mi permetto di aggiungere che dal mio punto di vista preferisco Balotelli piuttosto che qualche "oriundo" che si permette di dire "io l'inno italiano non lo canto..."!

Giovani del PdL: Tragedia terremoto, solidarietà e azioni concrete

www.azionegiovani.org - I giovani del PdL esprimono la loro sincera vicinanza e solidarietà ai compratrioti abruzzesi gravemente colpiti dall'incredibile tragedia del terremoto, unendoci al dolore delle famiglie delle vittime e a tutti coloro che hanno perso case e beni.
Il nostro movimento giovanile sarà in prima linea nell'affrontare l'emergenza, terrà aperte le sedi sui territori colpiti per dare immediato conforto agli sfollati con un bicchiere d'acqua o una
coperta, provvederà ad un'immediata raccolta di fondi ed inoltre è stata già organizzata una Rete di Solidarietà, che raccoglierà generi alimentari e di prima necessità su tutto il territorio nazionale e li farà recapitare nel più breve tempo possibile nelle zone dove verranno dirottati gli sfollati.

p.s.

Stiamo organizzando squadre di volontari da mandare sul posto per info e adesioni 0668817240 oppure 3332679028

domenica 19 aprile 2009

RESTITUIAMO IL CENTRO SOCIALE ALL’AGGREGAZIONE GIOVANILE, AGLI ANZIANI E AI SERVIZI SOCIALI!

Finalmente! E’ proprio il caso di dirlo. Dopo 5 anni di chiusura forzata, il Municipio di Ramacca, sito in Piazza Umberto, sarà nuovamente fruibile tra poco più di un anno (il termine di ultimazione dei lavori è di 14 mesi). Sono stati infatti già consegnati i lavori inerenti l’ultima tranche degli interventi di sistemazione definitiva del Palazzo Comunale, finanziati dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile per un importo pari a 1 milione e 200 mila euro (dopo la chiusura era già stato speso un altro milione di euro).
Finalmente, perché quel Municipio fa parte della storia del nostro paese e finalmente tornerà al suo originario splendore venendo restituito ai nostri amministratori, ma soprattutto alla gente: per rendere la piazza più vivibile e più vissuta; per i commercianti e le attività della zona che si spera, potranno trarne vantaggio; e per tutti i cittadini che potranno così raggiungere più facilmente gli uffici comunali.
Ma soprattutto, c’è un’altra questione che questo articolo vuole sollevare. Gli uffici del comune si trovano oggi in Via Marco Polo “ospitati” presso il cosiddetto “Centro Sociale” (o più correttamente, centro polifunzionale). Centro che per anni era stato lasciato al degrado. Adesso che è stato ripristinato dall’Amministrazione Malgioglio e, come detto, tra poco gli uffici comunali si trasferiranno nella loro naturale collocazione del Municipio, a cosa saranno destinati i locali del Centro?
Speriamo che venga restituito alla sua naturale destinazione: servizi sociali, anziani e aggiungerei…giovani.
Durante le campagne elettorali amministrative, tutti si riempiono la bocca di promesse nei confronti dei giovani ramacchesi che poi vengono puntualmente disattese. Qualcuno accusa anche i nostri giovani di essere troppo svogliati, inclini all’illegalità, nullafacenti.
A volte forse è vero che noi giovani siamo un pò svogliati. Ma oltre a condannare i comportamenti sbagliati, com’è giusto fare, allo stesso tempo è necessario chiederci: quali sono le alternative che fino ad oggi la politica ha saputo dare ai giovani ramacchesi per allontanarli dalle tentazioni o da forme di aggregazione dove si porta avanti la cultura dell’illegalità, dell’uso di stupefacenti o della discriminazione? Dobbiamo anteporre a questo, delle forme di aggregazione sane, incentrate sui valori, sullo sport, sulla musica, sulla cultura, sulla solidarietà e sul volontariato. E di associazioni e movimenti giovanili che si occupano di queste tematiche, a Ramacca, ce ne sono tante fortunatamente, ma che spesso hanno difficoltà a trovare spazi per aggregare (Ragazzi per l’unità, Gen, Azione Giovani, Arci, “Ramacca Non Conforme”, Scout, Associazioni Sportive, Club degli Scacchi, Il Gigante, ecc…)
Per questo va monitorata con attenzione la proposta di legge del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni sulle “Comunità Giovanili”. Le Comunità Giovanili, per chi non lo sapesse, sono dei centri di aggregazione giovanile che permettono ai ragazzi di potersi inserire in quello che è lo spaccato della società, in una struttura messa a disposizione dal Comune in cui i ragazzi non crescono da soli, ma imparano a vivere in comunità. Il problema della tossicodipendenza ad esempio si combatte anche dando questo tipe di alternative ai nostri giovani. Il sogno è di poter creare un luogo autogestito dai giovani, dove ragazzi e ragazze abbiano modo di conoscersi, divertirsi, formarsi umanamente e professionalmente, coltivare o addirittura scoprire le proprie aspirazioni. Tante sono le strade che possono essere percorse da quei giovani che smaniano perché hanno qualcosa da dire, ma ai quali per un motivo o per un altro, vengono preclusi gli spazi preposti. Un luogo che comprenda una sala prove per gruppi musicali, aula studio-biblioteca, sala informatica, bar, sala conferenze, ecc. Un luogo che possa accogliere le associazioni e i movimenti giovanili e di volontariato esistenti sul nostro territorio e le loro iniziative.
Bene, allora quale luogo migliore del Centro Polifunzionale di Via Marco Polo? Rivolgo quindi un invito a tutti i giovani ramacchesi, e alle associazioni senza discriminazioni, a mobilitarci in massa tutti insieme. Perché solo così potremo realizzare questo sogno, questa piccola rivoluzione culturale e sociale. Il futuro è nostro…noi siamo il futuro!

Giordano Sottosanti

ROVESCIAMO IL 68!

RIFLESSIONI SUGLI SCIOPERI CONTRO LA GELMINI
Si alle proteste, ma contro lo strapotere dei professori e tutelando il diritto allo studio. No alle strumentalizzazioni politiche e baronali
.

Le mobilitazioni di quest’anno contro il Ministro Gelmini sono tra le più imponenti degli ultimi anni. È necessario dunque che ciascuno di voi sappia di preciso di cosa parla il decreto approvato dal Governo in materia si scuola e università, per poter affrontare al meglio dibattiti, assemblee, riunioni e per pianificare la strategia da seguire.

Cominciamo con la scuola.
Innanzi tutto bisogna ricorda che non si tratta di una Riforma, ma semplicemente di un decreto.
Al primo punto il Decreto reintroduce l’“educazione alla cittadinanza e Costituzione”, praticamente la vecchia educazione civica.
Sono d’accordo. Su proposta dei ragazzi di AS Palermo, stiamo chiedendo al Ministro che le ore di questo insegnamento siano passate attraverso il volontariato, il servizio sociale, ecc…: mezzi questi che permettono una seria educazione alla cittadinanza più che ore di lezione frontale.
Tramite il secondo punto del decreto, invece, è reintrodotto il voto di condotta, che fa media con le altre materie. Verranno bocciati i ragazzi che otterranno un voto inferiore al 6.
In linea di principio, valutare i ragazzi anche in virtù del comportamento è una cosa giusta. Quello che Azione Studentesca fa notare è che questo strumento troppo spesso risulta un’arma in mano a professori faziosi e scorretti per punire ragazzi che magari non sono allineati con la linea ideologica del professore, o che si sono impegnati in manifestazioni ed attività studentesche. AS è quindi contraria al voto di condotta fino a che non sarà riformata la classe docente e finché non sarà creato un organismo provinciale di valutazione dei docenti. Chiediamo inoltre che vengano stabiliti parametri rigidissimi entro i quali circoscrivere l’utilizzo del 5 in condotta, per impedire un eccessiva discrezionalità da parte dei docenti nella bocciatura dei ragazzi per il comportamento.
Col terzo punto del decreto Gelmini, nella scuola elementare ritorna l’insegnante prevalente (non unico, ma prevalente!): come nel resto d’Europa (e in Italia fino a 15 anni fa) a seguire i bambini delle scuole elementari sarà un solo insegnante principale, affiancato da un maestro di religione e uno d’inglese.
Anche su questo si può essere d’accorso, a patto però che le economie risparmiate vengano reinvestite in servizi per gli studenti e soprattutto nell’edilizia scolastica.
Il quarto ed ultimo punto riguarda una vecchia battaglia di Azione Studentesca: il carolibri! Sarà infatti vietata, per cinque anni, la stampa delle “nuove edizioni” dei libri di testo, causa prima dell’aumento annuale del costo dei libri.
Finalmente! AS, che ogni anno organizza in molte zone d’Italia il “Mercatino del Libro Usato”, chiede da anni l’abolizione del libro di testo obbligatorio: bloccare le nuove edizioni è un primo passo in questa direzione, e comunque a favore di un minor costo dei libri di testo.
Un motto storico di Azione Giovani è “Essere, non apparire!”. Giustissimo in questo senso quindi l’uso del grembiule nelle scuole elementari, che educa i bambini a valutare gli altri in base a quello che sono e non alle apparenze, a stringere rapporti umani gli uni con gli altri, non sulla base di presunte disuguaglianze sociali basate sui soldi o sul modo di vestire del compagnetto di classe.
Si sta lavorando pure per introdurre delle “Classi ponte” per gi studenti immigrati che ancora non conoscono bene la nostra lingua o la nostra cultura. Penso questo sia giustissimo per favorire l’integrazione di questi bambini prima di poterli inserire nelle classi regolari dove così potranno partire ala pari con gli altri.
Bisogna anche combattere gli sprechi. Un professore in questi giorni mi ha detto: “tu hai mai chiesto al tuo preside di visionare il bilancio della tua scuola? Ci sono presidi e professori che guadagnano più dei soldi del proprio stipendio, con finti progetti messi in bilancio, ma mai realizzati nelle scuole”. Ecco perché certi prof hanno avallato gli scioperi degli studenti…

Passiamo all’università.
E’ evidente che in Finanziaria ci sono stati, almeno inizialmente dei tagli (legge 133). Anche se in misura nettamente inferiore a quanto è stato detto da questo pseudo movimento studentesco. Lamia posizione non può che essere contraria, se questi tagli saranno indiscriminati. Dobbiamo però avere coscienza che purtroppo il sistema economico mondiale è entrato in piena crisi, coinvolgendo anche l’Italia. Così come è vero che di raccomandazioni (il 30% dei docenti in Sicilia hanno lo stesso cognome!) e sprechi nel mondo studentesco ed universitario ce ne sono e anche troppi. Facciamo un esempio facile facile. un padre da una paghetta di 10 euro al figlio e questo figlio ha una tasca bucata per colpa della quale perde 5 euro di paghetta. Se anziché sprecare 5 euro a paghetta, il padre fa cucire la tasca dei pantaloni del figlio e gli riduce la paghetta a 7 euro, non ci guadagnano entrambi? Il padre risparmierà 3 euro e il figlio potrà spendere, meglio, 2 euro in più. Ecco, questo è quello che questo governo sta cercando di fare: tagliare questi sprechi.
Il punto più caldo riguardante l’Università è forse quello secondo cui esse potranno trasformarsi in Fondazioni. Tutti a gridare allo scandalo, contro una pseudo privatizzazione dell’Università. Ma così non è. Trasformandosi in Fondazioni, le università non diventano private, ma più semplicemente si aprono a collaborazioni coi privati. Quindi un privato può finanziare un progetto, può finanziare la ricerca, può acquistare spazi pubblicitari. E può farlo devolvendo all’Università dei soldi che altrimenti dovrebbe pagare allo Stato come tasse. Il privato è quindi invogliato ad investire nell’Università, pur restano a maggioranza pubblica. La sinistra fa finta di dimenticare, in questo caso, che il primo a teorizzare questa possibilità e ad indicarla come priorità fu proprio un famoso economista del PD.
Un secondo Decreto Gelmini sull’Università, approvato dal Consiglio dei Ministri a Novembre, ripone al centro della questione politica (per fortuna) il tema universitario. I punti rilevanti di questo decreto Gelmini, a mio parere, sono due: le risorse per gli studenti, la ricerca e i concorsi.
La prima di queste novità è rivoluzionaria: 135 milioni di euro in più per il fondo di finanziamento delle borse di studio consentirà di dare la borsa di studio a tutti gli aventi diritto, cioè a tutti gli studenti “meritevoli e privi di mezzi”. Chi conosce la storia di questo fondo sa che è l’incremento di risorse più forte di sempre. Questo intervento è rivoluzionario perché “ribalta” la logica del finanziamento del sistema universitario in quanto attualmente, uno studente capace e meritevole, ma privo di mezzi, non può scegliere in quale università andare a studiare, poiché molti di coloro che hanno diritto alla borsa di studio, poi non la ricevono per mancanza di mezzi. Ancor più vergognoso è che questa situazione sia “a macchia di leopardo”, cioè mentre in Lombardia, Piemonte, e altre (poche) Regioni tutti gli studenti idonei ricevono la borsa di studio, cosi non è nella maggior parte delle Regioni. In media, più del 20% degli idonei non riceve la borsa di studio per mancanza di fondi; ed in alcune Regioni del Meridione questa percentuale supera il 50%. Ecco perché un intervento che restituisca libertà di scelta a questi studenti deve essere accolto con grande piacere. Un ulteriore aspetto: chi aveva sollevato il tema dei tagli a questo fondo nelle scorse settimane? Tutti a preoccuparsi che il taglio dei fondi alle università avrebbe impedito di pagare gli stipendi, ma nessuno preoccupato per le borse di studio degli studenti. Oltre a queste risorse, sono stati stanziati ulteriori 65 milioni di euro per le residenze universitarie: anche questo è positivo per le ragioni di cui sopra, e perché queste risorse saranno utilizzate per finanziarie progetti già selezionati da una commissione qualificata nei mesi scorsi.
Infine, il tema della ricerca e dei concorsi. In generale, il provvedimento dice tre cose: che il blocco del turnover è mitigato (dal 20% al 50%), che la maggior parte dei nuovi posti (60%) deve essere destinato a giovani ricercatori, e che le nuove commissioni giudicatrici saranno sorteggiate anziché elette. In linea generale, le intenzioni sono buone, ed è positivo che si sia ridotto il blocco delle assunzioni che, sicuramente, è il punto da criticare dell’azione del Governo fino ad ora.

Ma l’aspetto più triste di questa vicenda è la strumentalizzazione politica. Si fa tanto un parlare tra noi studenti, del fatto che la politica debba stare fuori dalle scuole e del fenomeno del “baronato” nelle Università.
Tutti bravi a parlare, ma non ci siamo resi conto che questa contestazione è stata pilotata da una certa parte politica e da certi professori. Degli autorevoli sondaggi hanno infatti dimostrato che la maggioranza di chi ha scioperava non fosse in grado di illustrare il decreto Gelmini. E in ogni caso, non credo fosse il caso di fare tutto questo casino per un grembiule o per l’educazione civica né tanto meno sul controllo sui bilanci delle scuole e delle università, né tanto meno sul freno messo al carolibri!
Invece, in seguito alla legge si sono scatenate proteste da parte di professori e studenti di sinistra soprattutto contro il maestro unico (che diminuirà il numero di docenti, attualmente fra i più alti d’Europa, risparmiando un pò di soldi) e contro il voto di condotta. A seguito di queste manifestazioni Berlusconi ha dichiarato di voler impedire l’occupazione delle scuole attraverso l’uso delle forse dell’ordine. Sicuramente occupare non è legale ed è giusto che chi lo fa abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità (io per primo ai tempi della scuola fui denunciato dal mio Preside che poi ritirò la denuncia, ma mi tolse la gita del quinto anno), ma Azione Giovani si è espressa contro l’intento di Berlusconi, che rischia di demonizzare le proteste contrapponendo “gli studenti che vogliono studiare” ai manifestanti. Non si tratta di difendere le occupazioni (strumento di lotta che tra l’altro utilizzano anche i nostri ragazzi) ma dobbiamo ricordare che l’attività politica non può essere condannata in quanto tale: alle manifestazioni strumentalizzate dalla sinistra noi contrapponiamo le nostre manifestazioni contro lo strapotere dei docenti e per la centralità dello studente nel percorso formativo.
Per questo è necessario cavalcare la protesta in tutte le scuole spostandone però gli obiettivi: smascheriamo la sinistra che manifesta al fianco dei professori contro il governo e rovesciamo le proteste rivolgendole non contro la Gelmini ma contro la classe docente: impreparata, faziosa ed inadeguata a ricoprire un ruolo così delicato.

E’ una vergogna che in molte facoltà siano state sospese le lezioni, perché scioperare è un diritto non una imposizione dei professori, ed esiste pure il “Diritto allo studio” (per cui gli studenti universitari pagano almeno 98 euro solo nella prima rata!). A Catania durante i giorni della manifestazione, noi avevamo uno striscione “Non si fanno rivoluzioni a braccetto con i Baroni”.
La realtà è che la sinistra “post-sessantottina” è insorta perché la destra ha messole mani nella scuola e nell’Università, ovvero posti dove storicamente questi soggetti speculano politicamente da anni. Infatti agli studenti di destra è stato spesso e volentieri negato di partecipare ai dibattiti e alle manifestazioni. O sono stati aggrediti come a Pizza Navona a Roma. E non a caso ho visto ai cortei maestri e professori che portavano classi di ignari bambini a protestare: Vergogna!
Sempre a Catania qualcunaltro cantava: “Né rossi, né neri, ma liberi pensieri!”
Perché per fortuna non esiste solo la gioventù al soldo del “sessantotto”, dei baroni e della Cgil. Ma in Italia c’è un’altra gioventù, ignorata dalla disinformazione sessantottina, che vince e si afferma nelle scuole, nelle università, nelle piazze e nelle urne. La gioventù protagonista del cambiamento, che il 14 novembre scorso ha manifestato sotto il Ministero della Pubblica Istruzione a favore della Gelmini, che ha in questi giorni occupato simbolicamente le sedi della Cigl. Un altro passo verso la nuova contestazione inversa ed opposta al 68: le proteste di Azione Studentesca quindi si rivolgono contro lo strapotere dei professori e contro il voto di condotta, che vogliamo venga subordinato ad una riforma della classe docente e a rigidi criteri di applicazione a tutela degli studenti.

Giordano Sottosanti

Un intervento radicale sulle strade della viabilità secondaria della Provincia

Ammonta a 9 milioni e 450 mila euro la prima delle tre trance, che complessivamente sarà di 52,50 milioni di euro, assegnati alla Provincia di Catania dal ministero alle Infrastrutture, per l’ammodernamento e potenziamento della viabilità secondaria che consentiranno di intervenire con opere definitive su un’ampia fetta della rete stradale provinciale con i fondi assegnati dal ministero, e per la manutenzione ordinaria attivando ulteriormente i lavoratori della Pubbliservizi. La disposizione è stata prevista con Decreto del ministro delle Infrastrutture di concerto con il ministro dello Sviluppo economico che hanno fissati i criteri e le modalità di gestione a cui dovranno attenersi le Province per l’utilizzo delle somme attribuite. La Provincia di Catania è stata la prima, fra quelle siciliane, a completare l’iter del Piano in oggetto consegnandolo al competente ministero.
E’ stato, quindi, redatto il “Piano degli interventi” (nato come unico documento programmatorio per attingere a finanziamenti sia ministeriali sia comunitari) nel quale sono state evidenziate le criticità riscontrate a seguito di una ricognizione dello stato funzionale e strutturale della viabilità secondaria, e sulla scorta dei parametri stabiliti dalle “Linee guida” si sono definite le priorità di intervento.
“L’Amministrazione Provinciale, con in testa il Presidente Giuseppe Castiglione, sta profondendo ogni sforzo necessario per l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle strade provinciali al fine di garantire l’incolumità della collettività amministrata – ha affermato l’assessore alla Viabilità, Ottavio Vaccaro – siamo orgogliosi del lavoro svolto dai dirigenti dell’Ufficio tecnico per la professionalità profusa e per la tempestività nella presentazione del Piano. Queste risorse, se verranno effettivamente erogate dal Governo Nazionale,ci consentiranno finalmente di colmare il gap infrastrutturale che, purtroppo, penalizza ingiustamente il nostro territorio”. I lavori interesseranno tutto il territorio provinciale e in particolare le strade chiuse da tempo al transito e quelle molto trafficate.
Detto Piano prevede opere distribuite nelle varie Aree: Metropolitana 500 chilometri, Jonica 300 chilometri, Pedemontana 200 chilometri e del Calatino ben 1.150 chilometri
Gli interventi punteranno: all’eliminazione delle condizioni di pericolo della rete viaria secondaria e alla sua messa in sicurezza per ridurre l’incidentalità; alla capacità di miglioramento delle condizioni di accessibilità con particolare riferimento alle aree interne ad a quelle funzionali agli interventi programmati ed in corso di attuazione per lo sviluppo locale e per le aree produttive; all’omogeneizzazione degli standard prestazionali della rete; al miglioramento delle interconnessioni con la rete viaria primaria e conseguentemente con i poli di scambio intermodale.

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