lunedì 31 ottobre 2011

RAMACCA. PD arraffone e Sindaco...cogli o no l'attimo?

Pubblicato nella versione cartacea del periodico "Le Termopili" del Settembre-Ottobre 2011
Nello scorso numero, evidenziavo come il grande sconfitto delle elezioni ramacchesi di maggio fosse Raffaele Lombardo, o meglio l'ingordigia ribaltonista di chi aveva causato molto rumore per nulla... anzi per resuscitare il PD! Ma era semplice critica al Mpa fine a se stessa? No! Volevo lasciare intendere che, per come si erano messe le cose, una nuova era poteva sorgere per Ramacca. Questo è un paese che ha bisogno di più concordia, meno odio e meno clientela. C'è un blog in cui l'intolleranza è all'ordine del giorno e ci sono alcuni che tentano di picchiare amici miei in nome di uno pseudo antifascismo fuori da ogni logica. C'è un tasso di tossicodipendenza giovanile da rabbrividire. Ci sono giovani che votano non per ciò in cui credono, ma per chi li paga di più per un volantinaggio. Tutto questo non va bene! E quale migliore occasione, come preludio di concordia, se non lo scenario che si era prospettato al ballottaggio per Zappala? PDL e Terzo Polo avevano di fatto lasciato votare per lui. E lui rispose garantendo apertura verso tutti. Si respirava una bella aria, davvero (e lo dico, nonostante tutto, da uomo di destra). Ma ad oggi quello che vedo è: assalto alle poltrone da parte del PD (qualcosa a Sinistra&Libertà la si poteva lasciare!), accordo non rispettato col Terzo Polo...figuriamoci l'apertura al PDL! Io sono un dirigente della Giovane Italia e altro che apertura ho visto! Da anni con l'associazione studentesca del mio gruppo c'eravamo occupati dello Sportello Universitario e del Mercatino studentesco del libro usato. In maniera del tutto volontaria e gratuita (anzi, solitamente rimettendoci di tasca nostra). Quest'anno, mentre eravamo intenti a depositare una richiesta di collaborazione al Comune per questi servizi, ci venne senza mezzi termini spiegato da due assessori che, se volevamo avere qualche speranza, dovevamo presentare la richiesta tramite un'associazione a loro vicina (tra l'altro di dubbia attinenza con la tematica). Non abbiamo ceduto a questo spiacevole RICATTO e siamo andati dritti per la nostra strada. Alla fine ci verrà risposto: "non ci sono fondi per il servizio". Ma quali fondi? Noi volevamo collaborare gratuitamente!
E per il Mercatino è andata ancora peggio! Quante famiglie abbiamo aiutato in questi anni?! Ogni volta ci siamo dovuti sforzare, tra mille difficoltà, di mantenere una sede idonea per svolgere l'attività. Dopo anni di rivendicazioni però, il sottoscritto era riuscito a far passare alla Consulta Giovanile un progetto per affidare alcuni centri di proprietà del Comune alle varie associazioni attive sul territorio. Badate bene, noi non abbiamo chiesto una sede per noi ma un centro dove ci potesse essere spazio per tutti! Per l'immediato, si era individuato il centro che si trova di fronte al Parco Wagner. Ma, in una riunione convocata ad hoc con diverse associazioni presso gli uffici dei servizi sociali, l'Arci pretendeva il centro tutto per sé fregandosene degli altri in quanto sostenevano di avere difficoltà a pagare l'affitto e perché a detta loro "non esistono altre associazioni meritevoli" oltre la propria. Sapete come è finita? Uno dei primi atti compiuti dal sindaco è stato quello di assegnare i locali SOLO all'Arci (senza alcun bando o convenzione di cui è dato sapere), con tanto di mega inaugurazione-passerella politica. E tutti gli altri?! Ecco perché, per protesta, quest'anno ho deciso di non organizzare dei servizi diventati centrali negli anni, ma che evidentemente per questa amministrazione  vanno  boicottati.  Ho ricevuto messaggi di solidarietà da gente che chiedeva un sostegno o che era pronta a venire volontariamente a dare una mano per la loro comunità. Cosa dovrei dire a loro? Di andare a bussare presso "la sede" dell'Arci  o  la  stanza  del  Sindaco? E nessuno provi ad accusarmi di avercela con l'Arci per questioni ideologiche, tant'è che da queste pagine ne ho sempre parlato bene e quando c'è stata occasione ho cercato di coinvolgerli in manifestazioni da me organizzate. E sono convinto che all'interno vi sia tanta gente perbene, a differenza di una più rumorosa minoranza di fanatici fondamentalisti. Ma non ho memoria  di una  attività  dell'Arci di rilevanza SOCIALE. Ricordo qualche spettacolino sempre A PAGAMENTO,   nonostante spesso ricevessero patrocini da parte del Comune. Ma se non hanno soldi per l'affitto, allora dove sono finiti quegli incassi? E adesso, faranno pagare pure in un luogo pubblico? E soprattutto l'Arci, per organizzare qualche festicciola a scopo di lucro, ha più diritto di vedersi affidato quel locale rispetto a chi offre servizi, a chi non ha una casa, a chi (come ha fatto qualcuno) ha aperto una sala prove per i nostri giovani o a tutte quelle associazioni di volontariato utili per il nostro paese, ma che spesso sono costrette a chiudere o limitarsi perché non riescono davvero a rientrare delle spese? Né tanto meno posso essere accusato di avercela con Zappala!
Caro Franco, in conclusione mi rivolgo proprio a te. In questa campagna elettorale, seppur da avversario,   ho sempre sostenuto che la tua persona rappresentasse uno dei candidati più credibili. Spero tu colga quindi che la rabbia e l'amarezza che trasudano da questo articolo sono solo frutto della delusione e preoccupazione per quanto succede nel mio paese.
Mi preoccupa la gestione monocolore di un centro giovanile, mi preoccupa che si siano formate una Giunta e una gestione del Consiglio Comunale monocolore in un civico consesso "debole" rappresentato da eletti con pochissimi voti, e mi preoccupa la sospetta sostituzione immediata del capo dei vigili urbani. Nessuno spazio neppure per Sinistra e Libertà,  nessuna concessione verso un'opposizione che praticamente per due/terzi ti ha pure votato al ballottaggio. Tempo fa scrissi che sognavo "una futura legislatura non di sinistra o destra, ma di gente PREPARATA e PERBENE". E avevo indicato te come una delle possibili guide: "A sinistra, mi sembra persona perbene Franco Zappala". Le elezioni erano lontane, tu non eri nemmeno Consigliere e il PD doveva ancora riprendersi dopo una legislatura conclusasi prematuramente con un commissariamento e un dissesto. Sognavo un'amministrazione che raccogliesse le migliori risorse umane di questo paese. Qualche attimo dopo la tua elezione, avevo creduto che ciò potesse pian piano realizzarsi sotto la tua sindacatura. Così non è stato e probabilmente mai sarà. Nonostante un paese che sta uscendo da quel dissesto in un contesto di crisi mondiale, nonostante un paese bisognoso di concordia, nonostante quei 2/3 d'opposizione che t'hanno praticamente "spinto" al ballottaggio, nonostante un Consiglio Comunale così "particolare". Se mai riuscissi a fare una cosa del genere, potresti scrivere la storia come i vari Nitto Indovino o Nino Sapuppo... personaggi che Ramacca non partorisce più. Altrimenti passerai come sono passati la maggior parte dei politici e dei sindaci di questo paese, sarai complice di questo brutto clima che pagheranno le generazioni a venire e di questo odioso arretramento di cui è vittima il nostro paese. Tanto, perdere la maggioranza in questo consiglio comunale mi pare davvero impossibile.

ROMA. Atreju, la risposta al "nulla che avanza"

Atreju: Perché Fantasia muore?
Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare, e
dimenticata i propri sogni così il nulla dilaga.
Atreju: Che cos'è questo nulla?
Gmork: È il vuoto che ci circonda, è la disperazione che
distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atre j u: Ma perché ?
Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in
niente, e questo è il modo più sicuro di conquistare il
potere.
Atreju: Chi sei veramente?
Gmork: Sono il servo del potere che si nasconde dietro il
nulla. Ho l'incarico di uccidere il solo in grado di fermare
il nulla. L'ho perso nelle paludi della tristezza, il suo nome
era Atreju!
Atreju: Se tanto dobbiamo morire preferisco morire
lottando... Attaccami Gmork, io sono Atreju!



Atreju è un nome che per chi ha letto "La Storia infinita" di Michael Ende (o visto il film di Wolfgang Petersen) dice già tanto, ma  che  dice  pure  molto  a  chi  si  prefigge  di combattere "il nulla che avanza". Atreju era infatti l'adolescente guerriero che doveva combattere per salvare il mondo dei sogni: Fantasia. Perché se la gente rinuncia a sperare e dimentica i propri sogni, il male dilaga e non c'è cosa più facile che dominare chi non crede in niente. Per   questi   motivi, da lui trae il proprio nome anche la più importante manifestazione politica   giovanile d'Italia che si tiene ogni anno a Roma nel mese di settembre. Nata nel  1997 nell'alveo della destra giovanile (era la festa di Azione Giovani e quando è nata la Giovane Italia è passata sotto l'ala del nuovo movimento), Atreju è oggi l'appuntamento di fine estate che apre di fatto la stagione politica nazionale. Un'occasione preziosa per dibattere e interagire con la società e con le giovani generazioni. Al suo interno non campeggiano simboli di partito, né tantomeno discriminazioni o preclusioni di sorta. Insomma: Atreju è una festa di parte, non di partito, elogiata persino da Marco Travaglio. Quest'anno ad esempio, a sfogliare il programma si trovano parecchi nomi governativi, dai Ministri del PdL, a leghisti anche critici come il sindaco di Verona Tosi, dal Presidente del Consiglio Berlusconi, a Pisapia e Veltroni (oltre che giornalisti, scrittori, sportivi e artisti). Non solo, all'interno del villaggio hanno diritto di cittadinanza anche mostre, writers, stand gastronomici di diverse Regioni e tante associazioni culturali, sociali e sportive. Il tricolore qui era di casa molto prima che la sinistra lo strumentalizzasse solo in funzione antileghista (inneggiando contemporaneamente a qualche guerrigliero cubano [N.d.R.: e dimenticando che l'Istria e la Dalmazia erano da sempre 2 regioni italiane...]). Ma Atreju non è soltanto approfondimenti politici e culturali: è una festa vera e propria. Non mancano concerti (quest'anno Van de Sfroos e Max Pezzali), discoteca, intrattenimento, scherzi, e l'ormai classico appuntamento con il "Premio Atreju", concesso a personaggi dello sport, spettacolo, politica o società civile che si sono distinti come esempio e modello per chi crede in valori forti e radicati da difendere giorno dopo giorno (vincitrice di questa edizione Carlotta Pasqua, presidente Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani). Un piccolo villaggio all'ombra del Colosseo dove piccoli Atreju provenienti da tutta Italia sfidano a suon di provocazioni il nulla che avanza. In cui la politica italiana passa per ascoltare i ragazzi della Giovane Italia e le loro proposte sull'Europa, sulla vita, sul lavoro, sul senso della Patria, sulla new economy. E così accade che ti ritrovi a stringere amicizie fraterne con ragazzi e ragazze straordinari della Campania, del Friuli, del Lazio e dell'Italia intera.
In un momento di grande disaffezione nei confronti della politica, nel quale si parla soltanto degli aspetti negativi legati alla Casta ed ai suoi vizi, il popolo della Giovane Italia dimostra così ogni anno tramite questa festa e giorno dopo giorno sul territorio, che ci sono ancora giovani capaci di credere nelle proprie idee, al di là ed al di sopra delle contingenze.

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"L'avvento dei giovani al potere contro lo spirito parlamentare, burocratico, accademico e pessimista...può dunque, e deve, osare temerariamente!"