lunedì 31 ottobre 2011

ROMA. Atreju, la risposta al "nulla che avanza"

Atreju: Perché Fantasia muore?
Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare, e
dimenticata i propri sogni così il nulla dilaga.
Atreju: Che cos'è questo nulla?
Gmork: È il vuoto che ci circonda, è la disperazione che
distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atre j u: Ma perché ?
Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in
niente, e questo è il modo più sicuro di conquistare il
potere.
Atreju: Chi sei veramente?
Gmork: Sono il servo del potere che si nasconde dietro il
nulla. Ho l'incarico di uccidere il solo in grado di fermare
il nulla. L'ho perso nelle paludi della tristezza, il suo nome
era Atreju!
Atreju: Se tanto dobbiamo morire preferisco morire
lottando... Attaccami Gmork, io sono Atreju!



Atreju è un nome che per chi ha letto "La Storia infinita" di Michael Ende (o visto il film di Wolfgang Petersen) dice già tanto, ma  che  dice  pure  molto  a  chi  si  prefigge  di combattere "il nulla che avanza". Atreju era infatti l'adolescente guerriero che doveva combattere per salvare il mondo dei sogni: Fantasia. Perché se la gente rinuncia a sperare e dimentica i propri sogni, il male dilaga e non c'è cosa più facile che dominare chi non crede in niente. Per   questi   motivi, da lui trae il proprio nome anche la più importante manifestazione politica   giovanile d'Italia che si tiene ogni anno a Roma nel mese di settembre. Nata nel  1997 nell'alveo della destra giovanile (era la festa di Azione Giovani e quando è nata la Giovane Italia è passata sotto l'ala del nuovo movimento), Atreju è oggi l'appuntamento di fine estate che apre di fatto la stagione politica nazionale. Un'occasione preziosa per dibattere e interagire con la società e con le giovani generazioni. Al suo interno non campeggiano simboli di partito, né tantomeno discriminazioni o preclusioni di sorta. Insomma: Atreju è una festa di parte, non di partito, elogiata persino da Marco Travaglio. Quest'anno ad esempio, a sfogliare il programma si trovano parecchi nomi governativi, dai Ministri del PdL, a leghisti anche critici come il sindaco di Verona Tosi, dal Presidente del Consiglio Berlusconi, a Pisapia e Veltroni (oltre che giornalisti, scrittori, sportivi e artisti). Non solo, all'interno del villaggio hanno diritto di cittadinanza anche mostre, writers, stand gastronomici di diverse Regioni e tante associazioni culturali, sociali e sportive. Il tricolore qui era di casa molto prima che la sinistra lo strumentalizzasse solo in funzione antileghista (inneggiando contemporaneamente a qualche guerrigliero cubano [N.d.R.: e dimenticando che l'Istria e la Dalmazia erano da sempre 2 regioni italiane...]). Ma Atreju non è soltanto approfondimenti politici e culturali: è una festa vera e propria. Non mancano concerti (quest'anno Van de Sfroos e Max Pezzali), discoteca, intrattenimento, scherzi, e l'ormai classico appuntamento con il "Premio Atreju", concesso a personaggi dello sport, spettacolo, politica o società civile che si sono distinti come esempio e modello per chi crede in valori forti e radicati da difendere giorno dopo giorno (vincitrice di questa edizione Carlotta Pasqua, presidente Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani). Un piccolo villaggio all'ombra del Colosseo dove piccoli Atreju provenienti da tutta Italia sfidano a suon di provocazioni il nulla che avanza. In cui la politica italiana passa per ascoltare i ragazzi della Giovane Italia e le loro proposte sull'Europa, sulla vita, sul lavoro, sul senso della Patria, sulla new economy. E così accade che ti ritrovi a stringere amicizie fraterne con ragazzi e ragazze straordinari della Campania, del Friuli, del Lazio e dell'Italia intera.
In un momento di grande disaffezione nei confronti della politica, nel quale si parla soltanto degli aspetti negativi legati alla Casta ed ai suoi vizi, il popolo della Giovane Italia dimostra così ogni anno tramite questa festa e giorno dopo giorno sul territorio, che ci sono ancora giovani capaci di credere nelle proprie idee, al di là ed al di sopra delle contingenze.

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"L'avvento dei giovani al potere contro lo spirito parlamentare, burocratico, accademico e pessimista...può dunque, e deve, osare temerariamente!"