sabato 13 agosto 2011

Vince Zappalà, perde (soprattutto) Lombardo.

Che queste non sarebbero state elezioni “normali” era prevedibile, in quanto quelle ramacchesi erano le uniche amministrative in Provincia di Catania. E ne si era inoltre avuta conferma fin dalla presentazione delle liste: qualcuno ha tirato troppo la corda fino all’ultima notte (una vera “notte dei lunghi coltelli”), qualcuno è stato silurato, qualcuno si è ritirato al fotofinish indignato e incazzato. Risultato: molti “pesci grossi” degli ultimi decenni sono rimasti, più o meno volontariamente, fuori da ogni lista e coalizione.
Ma nonostante, come dopo ogni elezione, in molti sono sempre pronti ad attribuirsi il classico “io l’avevo detto” certi colpi di scena sono stati davvero inaspettati!
Alzi la mano chi tra gli “addetti ai lavori”, con la massima onestà intellettuale, si sarebbe aspettato la vittoria, che oserei definire plebiscitaria al ballottaggio, di Franco Zappalà. Già Sindaco negli anni ’90 e presentatosi con l’appoggio della lista del Partito Democratico. Un PD che 5 anni fa, reduce da un amministrazione sfiduciata e commissariata, prese un solo consigliere comunale (seppur il più votato, come del resto in quest’altra tornata elettorale). A me era capitato più volte di dire “attenti a Franco che sarà una sorpresa”, intendendo certamente un risultato più roseo rispetto le più ottimistiche aspettative, ma non certo una vittoria e per di più con questi numeri.
E in quanti avrebbero solo minimamente pensato che il PD avrebbe espresso 12 consiglieri su 20, di cui uno eletto addirittura con 9 voti (saluto il mio amico Sergio, su cui magari tornerò)? E con l’eventuale scorrimento della lista, in caso di “consiglieri-assessori” o turnazione, la soglia dei voti necessari per essere eletti nel PD potrebbe ancora ridursi. Anche se mi dicono sia stato presentato ricorso dal Mpa sull’attribuzione del premio di maggioranza.
Alzino la mano, infine, in quanti pensavano che sarebbero stati soltanto 4 i Consiglieri uscenti riconfermati (tra l’altro Vitale, Gulizia e Catania sono abbastanza giovani e “solo” al loro secondo mandato).
Quindi, da parte mia avevo già inviato sinceri e affettuosi complimenti al nuovo Sindaco di Ramacca nonostante provenga da una cultura politica differente dalla mia. Se non fosse però, che questo risultato non sia tutta farina del suo sacco. Sembra ormai di dominio pubblico che oltre che con Sinistra e Libertà (rappresentata da un consigliere indipendente), c’era anche un accordo col Terzo Polo. Con la promessa che se quest’ultimo avesse coinvolto il proprio elettorato a votare Zappalà al ballottaggio, sarebbe stato coinvolto nella nuova Giunta. Nel suo comizio di ringraziamento, Zappalà aveva inoltre garantito apertura verso tutte le forze politiche...quasi anche al PdL, sembrava di capire! Sarà vero o erano parole di circostanza? Fin adesso, l’impressione è che il Pd stia fagocitando tutto per se (vedi presidenza e vicepresidenza del consiglio), scatenando anche “mal di pancia” da parte di Sinistra e Libertà, rimasta a bocca asciutta.
Ma andiamo ai dati. Detto di Zappalà, facciamo delle considerazioni numeriche facili facili. La somma del “vecchio” Centrodestra, cioè quell’area composta dai militanti che oggi sono sparpagliati tra Pdl, Fli e LaDestra, e quindi i candidati Vallone e Malgioglio (5 anni fa uniti, oggi divisi), è praticamente pari allo stesso dato del Centrodestra di 5 anni fa: 3189 voti (sommando le preferenze raccolte da Vallone e Malgioglio) contro i 3304 di 5 anni fa. Si può dunque dire che quest’area ha tenuto. E si potrebbe anche aggiungere che tale divisione è comunque causa, certamente di frizioni locali consumatesi negli ultimi anni, ma anche e forse soprattutto di questioni più grandi dei diretti interessati: 5 anni fa infatti esistevano Alleanza Nazionale, Forza Italia e la Casa delle Libertà…oggi quei partiti e quella coalizione non ci sono più a livello nazionale, o sono mutate, e ognuno ha preso la propria strada. E senza l’exploit di Zappalà, che come detto era considerato outsider, uno dei due candidati sarebbe arrivato al ballottaggio. Forse varrà poco, ma Vallone non potendo prevedere tale “sorpresa”, può comunque consolarsi di questo. Come Malgioglio può essere soddisfatto di aver portato la sua lista ad essere la più votata e di aver condotto dal suo punto di vista un certo tipo di campagna-verità. E poi sappiamo che storicamente Ramacca non ha mai confermato un sindaco uscente. Detto quindi anche di Vallone e Malgioglio, andiamo al  vero sconfitto di queste elezioni. Che non è tanto il Mpa ramacchese (che comunque a mio avviso ha delle gravi responsabilità, soprattutto per la conduzione troppo aggressiva e volgare di qualche comizio e per non aver probabilmente creduto fino in fondo al loro candidato sindaco), né Giampiero Musumeci (che quatto quatto è riuscito ad imporsi, o ad essere catapultato dall’alto, all’interno del suo partito in mezzo a tante “Volpi”), ma piuttosto l’arroganza e l’ingordigia ribaltonista di Raffaele Lombardo. Il Governatore ha lasciato il suo partito dentro la maggioranza Malgioglio fino a 4 mesi dalle elezioni; ha imposto un candidato sindaco l’ultima notte prima della consegna delle liste costringendo altri candidati a lui più o meno vicini a ritirare la propria candidatura (e i manifesti già appesi in giro da settimane); mi dicono sia venuto a Ramacca aprendo la campagna elettorale dichiarando “tanto poi Malgioglio e il Pd dovranno venire con noi”. È andato da solo pensando questo e perché probabilmente voleva fare la guerra con il suo partito in prima persona contro i firrarelliani. Ha finito per perdere lui e far perdere tutti, riesumando il PD che ha potuto cavalcare la lotta “Lombardo-Firrarello” per tutta la sua intelligente campagna elettorale. Ha così danneggiato se stesso e il PdL, ha fatto perdere Malgioglio, ma alla fine ha perso soprattutto lui perché tutto gli si è ritorto contro e nessuno di questi (o quasi) ha poi voluto apparentarcisi o votarlo al ballottaggio. Nessuno insomma, si è più fidato di lui, qualsiasi cosa abbia potuto lecitamente e politicamente offrire loro e nonostante che con la sola vittoria di Giampiero Musumeci, sia il PdL che Fli ci avrebbero già guadagnato automaticamente qualche consigliere in più.
Ma non ancora soddisfatto, proprio il Mpa (non si capisce da che pulpito) grida allo scandalo per il sostegno, più o meno velato, a Zappalà da parte di altri partiti o degli altri candidati battuti al primo turno. Ma cosa pretendeva il Mpa?!
Tra PdL e Mpa non corre buon sangue, e il Governatore è sceso in campo pretendendo un suo candidato proprio per questo motivo. E quindi ovvio che l’elettorato del partito del neo segretario politico Alfano abbia scelto “il meno peggio”. Mentre il Nuovo Polo ha perso per colpa del Mpa (perché il 3° polo mi risulta essere composto da Udc, Fli, Api e proprio Mpa che invece ha rinnegato, in questo caso, questa alleanza) e quindi è altrettanto legittimo se hanno votato Zappalà o se hanno fatto con lui accordi politici-amministrativi (piuttosto sarebbe scandaloso se Zappalà non li rispettasse…come potrebbero fidarsi i singoli cittadini di un sindaco che non rispetta gli accordi nemmeno con i partiti e i consiglieri che lo hanno fatto vincere? Chiedere a Sinistra e Libertà e Terzo Polo).
Purtroppo (o per fortuna) c’è da prendere atto che l’idea arrogante del Presidente della Regione, riassumibile in: “usciamo dalla maggioranza, presentiamo un nostro candidato e poi tanto al ballottaggio vengono tutti con noi, compresi quelli che abbiamo inculato…” non ha pagato. Ragionamento che di fatto ha consegnato il paese ad altri.
Quindi non capisco cosa ci veda di complottistico il Mpa. E poi fidatevi che anche e soprattutto loro hanno cercato di fare accordi (ho ricordato qualche riga fa che lo stesso Lombardo a Ramacca aprì la campagna elettorale dicendo che tanto al ballottaggio l’amministrazione uscente l’avrebbe appoggiato)…ma non c’è niente di anormale in questo (solo che vale anche quando appoggiano l’altro candidato, mica solo quando conviene a Raffaele).
Questo deve dimostrare a tutti i giovani strumentalizzati in questa campagna elettorale, che in politica pagano di più la militanza, il volontariato politico e la fedeltà alle idee…piuttosto che arruffianarsi il politicante di turno che magari ti candida perché hai il “grande merito” di essere il suo autista, il suo figlioccio o che ti da qualche euro per fargli un volantinaggio.
Un mio amico, a ragion veduta mi ha ripetuto tutto il tempo che l’unica cosa sicura di queste elezioni, visti gli schieramenti al primo turno, era che il Mpa non avrebbe mai potuto vincere. Sarebbe anche potuto arrivare primo al ballottaggio, ma poi avrebbe perso con chiunque perché non avrebbe potuto raccogliere nient’altro…e così è stato. Era una lettura molto semplice e quindi prevedibilissima…strano che il Presidente della Regione, accecato da altro, non sia riuscito a coglierla.
Che poi oggi, una volta che si è perso, si tenti di passare per agnelli sacrificali è un po’ banale. È il classico gioco delle parti. So benissimo che chi perde deve sempre trovare e dare al proprio elettorato (o forse è meglio dire “clientela”) delle motivazioni…e in effetti quelle legate alla “teoria del complotto” e del vittimismo è sempre la più efficace…


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