venerdì 19 novembre 2010

Le mie proposte alla Consulta Giovanile di RAMACCA (Catania)


Da qualche mese esiste a Ramacca uno strumento potenzialmente straordinario a disposizione dei giovani ramacchesi: laConsulta Giovanile! Voluta fortemente dal Sindaco e dall’allora Assessore alle Politiche Giovanili, e coordinata da Salvo Maggiore.
Un mezzo rivoluzionario perché, pensate un pò, da in mano alla gioventù ramacchese la possibilità di poter proporre e determinare gli interventi amministrativi rivolti ai giovani. Sono cioè direttamente i giovani a dettare a politici e amministratori le linee guida delle politiche giovanili ramacchesi. Insomma, la miglior forma di democrazia diretta (sulla quale invito a riflette anche gli amici di sinistra).

Nelle ultime sedute, personalmente ho presentato ben 5 progetti che ritengo utili ed importanti sotto diversi aspetti.

1) OCCUPAZIONE GIOVANILE. Redigere un “Piano di individuazione di spazi pubblici per l’installazione di chioschi da affidare ai giovani per attività commerciali, artigianali e/o di promozione culturale e sociale”,  al fine di incentivare l’occupazione giovanile e riqualificare alcune aree nel Comune di Ramacca.
Le attività che verrebbero svolte in questi chioschi sono: vendita di prodotti alimentari; vendita souvenir, gadget e prodotti artigianali autoprodotti; vendita di fiori; punti vendita giornali; attività di promozione sociale, culturale o sportiva.


2) COMUNITÀ GIOVANILI. Redigere un piano per l’istituzione, nel Comune di Ramacca, di centri di aggregazione denominati “Comunità Giovanili” allo scopo di promuovere e sviluppare una sana aggregazione giovanile. Ricordando che è in discussione in Parlamento un Disegno di Legge (DDL Meloni) specifico sulla istituzione delle Comunità Giovanili.
La Comunità Giovanile, non è altro che un centro giovanile AUTOGESTITO che attraverso laboratori musicali, teatrali e cinematografici, attività sportive, offre un modello di aggregazione partecipativo e non imposto, anche per prevenire il formarsi di fenomeni di degrado sociale e morale, favorire la diffusione tra le giovani generazioni di una cultura della legalità e del rispetto.


3) WEB RADIO LOCALE. Al fine di rendere Ramacca al passo con la modernità, di incentivare la creatività e la cultura e di esportare in tutto il mondo notizie sul nostro paese, tentando così di creare anche un importante e poco costoso collegamento con i tantiramacchesi emigrati al nord o all’estero.
Sono definite “Web Radio” tutte le radio che trasmettono unicamente via web. Gli utenti possono direttamente ascoltarla on-line gratuitamente e senza scaricare nulla sul proprio pc.


4) RACCOLTA LINGUETTE LATTINE.Promuovere la raccolta di linguette di lattine per aiutare il popolo Karen, vittima del regime militare in Birmania (o “Myanmar”).
Ogni Kg di linguette servirà per creare unaprotesi in alluminio per i bambini mutilati, in quanto le bombe birmane ne generano ogni anno migliaia.
I punti di raccolta dovranno essere istituiti presso scuole, uffici pubblici, locali, ecc.

5) VIAGGIO DELLA MEMORIA. “1° Viaggio nella civiltà Istriana” (Trieste, Foiba di Basovizza, Fiume, Pola)  da proporre all’Istituto superiore “Scuderi” come gita d’istruzione per i loro studenti per l’anno scolastico 2010/2011 o in alternativa come visita culturale organizzata dal Comune per premiare i migliori lavori di un concorso per elaborati sul tema della tragedia delle Foibe, realizzabili con qualsiasi mezzo espressivo (multimediali, grafico-pittoriche, drammatizzazioni, letterarie, cinematografiche o di ricerca).
Il progetto focalizza la memoria come elemento essenziale per contrastare fenomeni di intolleranza, xenofobia e di fanatismo ideologico, ricordando che la storia è parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo.


 Spesso ci si lamenta che in questo paese “non c’è niente” o che la politica non si interessa mai dei giovani. Adesso invece abbiamo in mano un importante strumento. Io ho elencato i miei primi progetti, altri si stanno occupando di proporre feste, serate musicali, cineforum, ecc…
Ma la Consulta ha bisogno anche dei tuoi consigli e delle tue proposte. Cosa aspetti?


lunedì 1 novembre 2010

Vota per il simbolo della Giovane Italia

Perché l'ala tricolore?
Nell'arte araldica il significato delle ali è semplice: è la volontà di raggiungere alte vette. Per noi è volersi elevare al di sopra del quotidiano, della superficie piatta di un'esistenza priva di tensioni verticali- Volere volare. Simbolo oltre che di spiritualità anche di libertà, le ali rappresentano la nostra voglia di avventura in una società che ci vorrebbe incatenati a terra, rinchiusi dentro vite di ferro che scorrono tutte uguali, aspettando la morte del sole piuttosto che l'alba del nuovo giorno. La singola ala ci ricorda che non siamo soli. Che per volare bisogna essere in compagnia. Qualcuno ha detto che la felicità esiste solo se è condivisa, altrimenti è poco più di un sogno. Un manifesto politico. L'ala tricolore ci ricorda l'appartenenza a una patria nazionale. Un passato glorioso, un destino condiviso con altri, un plebiscito da rinnovare ogni giorno.
Cos'è un simbolo? Il segno che racconta una comunità, un progetto, un ideale. È un'ala tricolore.

Appello per Liu Xiaobo

Liu Xiaobo è un ex-professore universitario di filosofia a Pechino. La sua vita è stata contraddistinta dalla battaglia in difesa della libertà di stampa, chiedendo la liberazione di giornalisti e dissidenti imprigionati, pubblicando su internet e a mezzo stampa saggi sul potere dei media in Cina e sull'onnipotente partito comunista.
In un articolo per Reporters sans frontières, nel marzo 2004, Liu ha scritto: "I media elettronici in Cina e all'estero aiutano a superare la censura imposta dal Partito comunista cinese (…) In questo gioco di divieti, risposte e ulteriori divieti, lo spazio della gente per il diritto di espressione è in crescita millimetro dopo millimetro. Più la gente avanza, più le autorità diventano repressive. Non è lontana l'epoca in cui la frontiera della censura potrà essere abbattuta e la gente domanderà pubblicamente la libertà di espressione."
Le battaglie condotte hanno però in realtà avuto solo un effetto contrario, cioè la perdita della sua libertà. La sua persecuzione inizia nel 1989, col primo arresto per aver difeso pubblicamente il movimento democratico degli studenti; nel 2004 gli vengono staccate le connessioni ad internet e le linee telefoniche; nel 2008 viene nuovamente arrestato e condannato definitivamente nel giorno di Natale del 2009 a undici anni di reclusione con l'accusa di sovversione rispetto allo Stato.
Liu Xia, invece non è una sovversiva, né una giornalista, né una scrittrice.
La sua unica colpa è amare un ribelle. La sua unica colpa è essere la moglie di Liu Xiaobo dopo l'assegnazione del premio Nobel a suo marito, è agli arresti domiciliari.
La polizia l'ha confinata nel suo appartamento, controlla gli accessi e respinge qualsiasi visita alla donna, addirittura quella di una delegazione dell'Unione Europea. I motivi del divieto non sono stati riferiti dalla polizia, che ha semplicemente utilizzato una misura preventiva per evitare che la donna parlasse con i giornalisti. L'ultimo messaggio della donna è stato trasmesso sul famoso sito web "twitter", nel quale Liu Xia ha raccontato l'incontro con suo marito in carcere, la rivelazione sull'assegnazione del premio Nobel, le lacrime e la scelta di dedicare quel premio ai martiri di piazza Tienanmen, studenti uccisi nel 1989 con l'unica accusa di aver voluto manifestare reclamando democrazia.
La Giovane Italia e la Onlus Laogai Research Foundation Italia lanciano quindi un appello a tutti coloro che credono nell'importanza della vita, della libertà e della civiltà. La Cina non può continuare la sua scia di terrore e censura!
Chiediamo quindi a tutti voi di sottoscrivere questo appello per la liberazione di Liu Xiaobo e Liu Xia, eroi dei nostri giorni, che vivono sacrifici e persecuzione, ma che continuano con il loro esempio a dare testimonianza dell'esistenza di una Cina diversa, una Cina che vuole cambiare.
La petizione sarà inviata a Hu Jintao, presidente della Repubblica Popolare Cinese e a Franco Frattini, Ministro degli Esteri.

Salviamo Pomigliano

Salviamo Pomigliano è la campagna in merito alla crisi delle trattative sul futuro dello stabilimento di produzione Giovanbattista Vico di Pomigliano D'Arco (Na), in atto in questi giorni tra sindacati e Fiat. Condanniamo con forza la politica dei veti incrociati dei sindacati che sta rendendo seriamente concreto il rischio di trasferimento della produzione all'estero, con conseguente perdita per la popolazione locale di posti di lavoro e ricchezza. Siamo per un maggior senso di responsabilità sociale della Fiat che veda al contempo una fattiva ed operosa partecipazione dei lavoratori. Crediamo che alcune sigle sindacali, arroccandosi su posizioni ormai incomprensibili alla maggioranza delle parti in causa, non stiano rendendo un buon servizio ai propri iscritti: Salvare Pomigliano è una priorità nazionale.

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"L'avvento dei giovani al potere contro lo spirito parlamentare, burocratico, accademico e pessimista...può dunque, e deve, osare temerariamente!"