sabato 27 febbraio 2010

E' morto Enzo Fragalà, due giorni dopo la vile aggressione subìta.

Augurandomi che venga fatta giustizia, esprimo il mio cordoglio alla famiglia di Enzo Fragalà.
Il 24 febbraio scorso, Fregalà venne aggredito all'uscita del suo studio di avvocato e gravemente ferito a bastonate. Soccorso da un collega, le sue condizioni apparsero subito gravi: è morto ieri, 26 febbraio 2010, dopo due giorni di coma.

Enzo Fragalà (Catania, 3 agosto 1948 - Palermo 26 febbraio 2010)- all'anagrafe Vincenzo Fragalà - era un avvocato e politico italiano.
Fragalà, che fu anche docente di diritto penale dell'Università degli studi di Palermo, nella sua professione di avvocato penalista ha spesso avuto a che fare con processi importanti anche riguardanti associazione mafiosa.

Riposi in pace.

Movimentismo a destra? C'è già (senza "Promotori")

di Isabella Bacci dal Secolo d'Italia
È online il sito dei "Promotori della libertà", la nuova organizzazione aggregativa di Michela Brambilla che farà capo direttamente a Silvio Berlusconi per «recuperare lo spirito originario» della sua avventura politica. Un po' pretoriani un po' pasdaran, accolti dall'ala dei fedelissimi con entusiasmo («Berlusconi ribalta il Pdl», titolava ieri il Giornale) i Promotori dovrebbero costituire lo zoccolo duro della militanza berlusconiana, l'"esercito del bene" che con «la sua azione sul territorio dovrà fare in modo che il Pdl diventi un grande, grande, grande partito». Per adesso l'armata della Brambilla è virtuale, così come lo furono in passato i suoi Circoli della Libertà, che spaccarono Forza Italia e «sul territorio» si videro pochino. Ma è indubbio che nel Popolo della libertà la questione dell'impegno "di base" esista e, finora, sia stata affrontata troppo sommariamente all'interno, tantoché proliferano in tutte le grandi città forme associative spontanee, vicine al centrodestra ma non inquadrate nel partito e spesso critiche verso i suoi dirigenti, che producono centinaia di "eventi" ogni giorno e coinvolgono migliaia di quelli che una volta sarebbero stati chiamati militanti e adesso non si sa più come definire, visto che in molti casi non hanno in tasca nessuna tessera.
«Ragazzi e adulti si avvicinano a noi perché abbiamo uno spirito movimentista e una grande libertà culturale, che nei partiti organizzati non c'è»: Giuliano Castellino, con GENS ROMANA, a Roma guida una rete con una decina di sedi e almeno trecento frequentatori "fissi". Il suo gruppo è un po' in competizione con la realtà di CASAPOUND, più antica e strutturata a livello nazionale, più lontana dal Pdl ma comunque impegnata, in questa fase, nella campagna elettorale per Renata Polverini: un migliaio di aderenti "in carne e ossa" (non on line), quattromila simpatizzanti portati all'ultimo concerto ad Area 19, trentamila voti nelle scuole romane con il Blocco Studentesco. Tutta gente che ama la politica, vuole fare politica e non ne trova abbastanza nei partiti organizzati.
Ma non c'è solo Roma. A Firenze, nella vecchia sede della federazione di An, sta crescendo la realtà di CASAGGI', una sorta di centro sociale di destra che produce attività quotidiane di ogni genere: dai concerti di band emergenti alle feste studentesche, dai laboratori artistici agli incontri nella pizzeria autogestita, dalle aule studio per gli universitari alla biblioteca popolare, dalle conferenze alle manifestazioni di piazza.
Marco Scatarzi, responsabile della struttura, spiega: «Rispondiamo alla domanda di aggregazione giovanile, di discussione, di azione politica in senso lato. La qualità dell'impegno di chi frequenta è simile a quella della vecchia militanza, ma le modalità sono molto diverse. Gestiamo un bar interno con cucina, uno spazio adibito a palestra, un punto vendita di vestiario e materiale musicale, uno spazio web, una videoteca aggiornata e anche l'archivio storico nazionale del Fronte della Gioventù, molto consultato e ricco». A Casaggì si fanno cineforum, corsi di autodifesa, attività gratuite aperte alla gente del quartiere come lo "sportello sos" per l'emergenza abitativa e l'aiuto solidale. C'è un gruppo ambientalista e uno di volontariato sociale, ragazzi che danno ripetizioni gratuite, corsi di informatica, di pittura e di chitarra. Tutto autogestito e autofinanziato.
E la politica, dov'è? «Dappertutto, forse più qui che nelle classiche strutture di partito», risponde Francesco Torselli consigliere comunale di Firenze del Pdl e fondatore del centro sociale. Oltre a lui il gruppo esprime tre consiglieri circoscrizionali a Firenze, due consiglieri comunali a Sesto Fiorentino, uno a Scandicci, uno a Impruneta e uno a San Piero a Sieve, oltreché tre dei quattro eletti della destra negli organi universitari di Firenze. «Guardiamo con interesse - spiega Torselli - all'elaborazione di Gianfranco Fini, che rappresenta una destra moderna e all'avanguardia, capace confrontarsi alla pari con tutte le forze politiche. Di lui ci piace soprattutto lo sguardo rivolto al futuro, perché tutti noi dovremmo pensare al futuro del Popolo della libertà. Non possiamo accettare la logica del "dopo Berlusconi il niente". Il presidente Berlusconi ha avuto il grandissimo merito di guidare il paese attraverso un quindicennio tra i più difficoltosi degli ultimo cinquant'anni, ma i partiti devono essere in grado di rinnovarsi e di sopravvivere agli uomini».
Nata il 18 ottobre 2006, Casaggì sta "espandendosi" a Prato, in Versilia, a Siena e ad Arezzo. «Da una sede di AZIONE GIOVANI- spiega Luca Perdetti, responsabile della struttura della Versilia - abbiamo creato uno spazio aggregativi per i giovani. Attraverso l'autofinanziamento nella nostra sede abbiamo creato una sala giochi, un negozio di magliette, sale studio con archivio storico. Organizziamo manifestazioni e concerti. I rapporti con il Pdl sono ottimi e stiamo ampliando la nostra collaborazione anche con le realtà presenti sul nostro territorio come la Versiliana e la Fondazione Pucciniana».
Insomma, senza tanti squilli di tromba il "movimentismo" della destra sul territorio si sta già organizzando da un pezzo, in rapporto dialettico con la struttura ufficiale del partito ma con un ruolo crescente nelle dinamiche interne. In particolare in questa fase di campagna regionale, "i ragazzi", serbatoio indispensabile per tenere aperti i gazebo e i comitati elettorali, per riempire le piazze e sorvegliare i seggi, si trovano lì. Non saranno "l'esercito del bene" come i Promotori della Brambilla, ma esistono in carne e ossa. Sono reperibili e mobilitabili. E costituiscono, spesso, l'unico polmone dell'iniziativa politico-culturale nelle città. A Catania i cento ragazzi dello spazio libero CERVANTES, una scuola abbandonata e occupata al Cibali, il quartiere dello stadio, organizzano presentazioni di libri e dibattiti sui diritti civili, suonano, gestiscono una palestra attrezzatissima e una libreria popolare. Sulle magliette che stampano per autofinanziamento si legge "Nessun limite eccetto il cielo" e il loro logo è un Don Chisciotte stilizzato. La parola chiave è movimentismo. Il sentimento di base è la delusione per l'offerta dei partiti tradizionali. «Il progetto Cervantes - spiega il fondatore Gaetano Fatuzzo, 27 anni - nasce da un gruppo di amici provenienti da esperienze nel centrodestra, sotto diverse sigle e bandiere. Tutti scontenti dell'approccio burocratico alla politica, tutti in cerca di una dimensione progettuale più ampia, non limitata agli obbiettivi elettorali». In più, a Catania, c'era il tema della riqualificazione di una città bellissima e abbandonata, l'idea di impegnarsi contro il degrado, l'incuria, la fatiscenza. «La scuola che abbiamo occupato era abbandonata da anni, un falansterio. L'abbiamo ristrutturata, immaginando un'oasi di cultura, solidarietà, libertà. Il prossimo 9 aprile festeggeremo il primo anno di attività, con un bilancio assolutamente positivo: siamo diventati una delle realtà giovanili più importanti in città». E i rapporti con il Pdl? Ottimi, giura Fatuzzo. Anche perché gli obbiettivi sono decisamente diversi «e anche loro hanno capito che non siamo in competizione». Ma perché il partito non riesce a "tenere in casa" questo desiderio di impegno? Perché a Roma, a Firenze, a Catania (ma anche in tante altre città) sfonda il modello del "centro sociale"? «Purtroppo - risponde Fatuzzo - il fulcro dell'attività dei partiti sono le elezioni, ogni attività è legata alla dimensione elettorale. E questo non può bastare a chi crede alla politica come strumento di trasformazione del reale, come progetto, al limite come sogno. Il che non significa che noi combattiamo contro i mulini a vento. In campagna elettorale talvolta abbiamo i nostri candidati, talvolta sosteniamo i candidati della GIOVANE ITALIA. Ma facciamo anche altro. Anzi, soprattutto altro».
Ascoltando Fatuzzo, Torselli, Castellino e gli altri si capisce che il movimentismo sul territorio è una categoria già ampiamente esplorata dalla destra, magari in modo poco visibile sui grandi media e in tv ma tutt'altro che "virtuale". Chissà che la Brambilla non possa trovare ispirazione...

mercoledì 10 febbraio 2010

9 Febbraio 1983 - 9 febbraio 2010: Nel nome di Di Nella la nostra battaglia per le Comunità Giovanili

(AGI) – Roma, 9 feb. – Il Ministro della Gioventu’, Giorgia Meloni, e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, stamani nel parco di Villa Chigi, hanno deposto due corone d’alloro ai piedi della targa che ricorda Paolo Di Nella, il giovane militante del Fronte della Gioventu’, morto a seguito di un aggressione di cui fu vittima nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 1983. “Il rischio della violenza politica non e’ mai completamente superato – ha sottolineato Meloni – e bisogna quindi vigilare perche’ considerare l’avversario come un nemico e’ un leit-motiv purtroppo ancora presente nel nostro dibattito politico”. Il ministro ha poi fatto un richiamo “al dovere di distinguere gli uomini e le donne che hanno dimostrato responsabilita’: penso a Walter Veltroni, che fu il primo ad inaugurare questa targa, e a Fausto Bertinotti, che contro l’opinione del suo partito venne a parlare ai giovani di An”.
Il ricordo di Alemanno e’ piu’ personale di conosceva bene Paolo Di Nella: “eravamo amici strettissimi e avevamo fatto tanta militanza insieme. Quella notte fu drammatica: ci chiamarono e ci dissero che c’era stata un’aggressione. Poi furono i giorni dell’attesa e della commozione”. Il sindaco ha poi evidenziato che “a distanza di 27 anni i colpevoli non si sono ancora trovati”.(AGI)


domenica 7 febbraio 2010

Carnevale 2010 a Ramacca

Colori, maschere, musica ed allegria: il Carnevale da sempre festa preferita dai bambini a Ramacca diventa una gioia anche per i grandi: riti legati al risveglio della vita al ritmo di tanto e tanto divertimento!
Ha una tradizione assai lontana e ben radicata nella storia della nostra citta', il
Carnevale, ecco perche , ogni anno, ritorna come un appuntamento più spensierato che mai con esplosioni di gioia e di divertimento che coinvolgono e contagiano tutti.
Il Carnevale, senza dubbio importante manifestazione folkloristica della citta di Ramacca, si è sempre contraddistinto da tutte le altre manifestazioni simili che si tengono nella zona, per la spontaneità della partecipazione.
In effetti, sono tutti i cittadini, dai più piccoli ai più anziani, nei giorni che precedono le “Ceneri,” che si travestono e si lasciano andare al ritmo di danza per le strade principali del centro cittadino.
Anche quest’anno sarà sicuramente così, ma verificarlo personalmente è l’unico modo per accorgersi che il Carnevale risiede qui, a Ramacca, e non poteva scegliere dimora più congeniale al suo folle e spensierato carattere.

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"L'avvento dei giovani al potere contro lo spirito parlamentare, burocratico, accademico e pessimista...può dunque, e deve, osare temerariamente!"